Folla all’università di Torino per la lectio magistralis dell’ex ministro che racconta i duelli con Schäuble: «Gli dissi che le sue idee erano ottime per il Partito comunista cinese»
«L’Unione Europea si sta disintegrando come l’Unione Sovietica alla fine degli Anni 80. E Renzi l’ha capito, dice le cose giuste ma non fa sul serio. Si batte per stiracchiare regole fallimentari – nelle riunioni dell’Eurogruppo lo ammettono anche i ministri dei Paesi che in pubblico le difendono! – anziché per scriverne di nuove».
Due aule gremite al Campus Einaudi di Torino, un migliaio di studenti ad ascoltare per quasi due ore Yanis Varoufakis che riceve il titolo di professore onorario dell’International University College, il prestigioso istituto universitario fondato dal giurista Ugo Mattei e che in otto anni ha ospitato 250 laureati da 61 Paesi dei cinque continenti. L’ex ministro greco delle Finanze è il primo a ricevere questo riconoscimento dallo Iuc, per il suo contributo critico alle teorie economiche mainstream («ma in questa fase, spero che in futuro lo saranno le mie»), e nella sua lectio magistralis spiega l’incompatibilità tra democrazia e questa Europa, «un meraviglioso battello messo in acqua nelle condizioni ideali e che naufraga alla prima tempesta».
Varoufakis, che la prossima settimana lancerà a Roma il suo movimento DiEM25 (Democrazia in Europa), ha raccontato agli studenti che al momento della sua elezione nel Parlamento greco, poco più di un anno fa, pensava che «ci fosse un deficit democratico in Europa. Mi sono ricreduto: non c’è democrazia tout court. Sarebbe come dire che c’è un deficit di ossigeno dove in realtà non si respira per niente». Poi ha ripercorso il negoziato sul debito greco, gli scambi di battute con il ministro-falco tedesco Schäuble («Le elezioni non possono cambiare i programmi economici della Troika». «Ottimo suggerimento, lo passerò al Partito comunista cinese»), spiegando anche qual era la sua strategia per «far saltare il Quantitative Easing di Draghi», poi rinnegata dal premier greco Tsipras.
Prigioniera della tenaglia austerità-autoritarismo, secondo Varoufakis – che cita Gorbaciov – «l’Ue è in uno stato di pre-collasso e basta una piccola crisi – e quella dei rifugiati non è piccola – per farla crollare perché sono le basi dell’edificio che non reggono più».